L'amore "romantico" ha un significato, o almeno un significato preciso; quando l'amore fra due esseri umani assume caratteristiche riconducibili al romanticismo (struggimento, comunione, affetto, passione anche fisica), questo viene definito amore romantico, per distinguerlo dal sentimento d'affetto verso i membri di una famiglia o verso altri esseri umani, o anche tra esseri umani e animali domestici. Il termine amore viene anche utilizzato per definire l'intensa passione per qualcosa (un'attività, un oggetto), o come forma di dedizione totalizzante a un ideale.
Il gesto della condivisione disinteressata di qualcosa di proprio con un altro, è solitamente inteso come un gesto d'amore.
il termine AMORE racchiuderebbe comunemente le seguenti sfaccettature:- amore familiare, verso i familiari o i parenti
- amore per gli amici
- amore per se stessi
- amore romantico
- amore sessuale (considerato da alcuni più un istinto che una vera e propria forma d'amore)
- amore platonico, amore romantico verso qualcosa o qualcuno in cui un eventuale coinvolgimento fisico è solo un mezzo per raggiungere l'amore spirituale
- amore caritatevole (detto anche bontà o misericordia), aiutare i bisognosi, gli affamati, gli animali feriti
- amore ideale, per qualcosa di astratto o inanimato, come un'idea o un obiettivo
- amore politico o sociale, per i propri principi, la propria nazione o patria, la propria dignità, il proprio onore e l'indipendenza
- amore di fede verso qualche essere divino o Dio (detto anche devozione)
Nel greco antico i termini utilizzati per definire i vari sensi con cui attualmente si usa la parola "amore" sono maggiori e perciò più precisi, rispetto che in molte lingue moderne.
- Agape è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.
- Phileo è l'amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.
- Eros definisce l'amore sessuale.
- Anteros è l'amore corrisposto.
- Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente ed immediato che chiede di essere soddisfatto.
- Photos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sognamo.
- Stergo è l'amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.
- Thelo è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.
L'ebraico contiene la parola ahava per "affetto" e "favore", ma la più importante è la parola khesed che combina i concetti di "affetto" e "compassione" e viene talvolta tradotta con "tenerezza".
Pur essendoci dei caratteri comuni, la maggior parte delle reazioni o delle pulsioni amorose sono soggettive e variano da individuo a individuo; tuttavia ci sarebbero, secondo la maggior parte degli psicologi e degli scienziati, tre fasi principali nell'amore fra esseri umani: infatuazione o (innamoramento), attrazione e attaccamento, composte da vari elementi e stadi.
Generalmente, l'amore comincia nella fase dell'"infatuazione", forte nella passione ma debole negli altri elementi. Il primo sprone di questa fase sarebbe l'istinto sessuale. L'aspetto fisico, e altri fattori, giocherebbero infatti un ruolo decisivo nel selezionare possibili compagni o compagne. In questa fase l’amore è puramente materiale: si apprezza il compagno nella sua apparenza corporea, nella sua pura esteriorità. Quello che inizia con l'infatuazione può svilupparsi in uno dei tipi d'amore più pieni.
Con il passare del tempo gli altri elementi (affetto, attaccamento) possono crescere e la passione fisica può diminuire d'importanza, mantenendo però quell'equilibrio alla base della relazione. In questa fase, detta "attrazione", si giudica il partner al di là di come appare, si valutano diversi fattori come la sua cultura, i suoi valori. In questa fase, quindi, si apprezza il compagno nella sua pura interiorità.
Nella fase dell'"attaccamento", la persona si concentra sul singolo compagno e la fedeltà assume importanza. Ormai si apprezza il compagno in sé e per sé, in modo pieno e totale, forti delle due fasi precedenti ma ora consapevoli di tutto il proprio percorso interiore. Ora non si amano più caratteristiche determinate, siano esse materiali o spirituali, ma l’uomo in quanto tali.
Sebbene gli esseri umani non siano generalmente sessualmente monogami, si ritiene tuttavia che siano emozionalmente monogami: possono amare (romanticamente) una sola persona alla volta. Quando una persona condivide con un'altra un amore per un lungo periodo di tempo, sviluppa un "attaccamento" sempre più forte verso l'altro individuo.
Per quanto riguarda l'eventuale presenza di figli, secondo recenti teorie scientifiche sull'amore, questa transizione dall'attrazione all'attaccamento avverrebbe in circa 30 mesi: il tempo di portare a termine una gravidanza e di curare la prima infanzia del bambino. Dopo questo periodo la passione diminuirebbe, cambiando l'amore da amore romantico a un semplice piacere nello stare insieme. Quest'ultima fase durerebbe dai 10 ai 15 anni: finché la prole ha raggiunto l'adolescenza o più tardi (con variazioni considerevoli da cultura a cultura).
Di solito una relazione che si basa su più fattori (affetto, attaccamento, stima, interessi comuni, attrazione sessuale) ha più possibilità di riuscita di una basata sulla sola attrazione sessuale. Questo "determinismo dell'amore", funzionale unicamente alla cura del bambino, è stato criticato da più parti, in particolare dai sostenitori dell'intelligenza emotiva.
L'amore e la paura di perdere la persona o la cosa amata, accompagnano spesso un sentimento di protezione e/o gelosia verso l'oggetto di tale sentimento. In taluni casi l'amore assume aspetti patologici, quando è la causa che impedisce la conduzione di una vita normale o l'elemento scatenante di un attaccamento morboso.
Accanto all’aspetto più sano dell’amore, esistono numerose varianti legate a patologie particolari che possono condurre a stati di sofferenza e gravi crisi di depressione. Il fenomeno della Limerence che sarebbe lo stato ossessivo, l’idealizzazione irrazionale e l’intenso desiderio di essere ricambiati. Gli individui colpiti da Limerence sono costantemente attratti da partner sbagliati, soffrono amori non corrisposti e sono incapaci di imparare dalle loro esperienze. Ne deriva un senso di angoscia emotiva e un grave senso di inutilità che accompagna la persona nel corso della vita. Questo senso di inutilità può emergere anche in un’altra forma particolare d’amore, erroneamente scambiata per semplice infedeltà. In questo caso, il soggetto può anche essere felicemente corrisposto ma è incapace di provare vero affetto per il partner. Innamorato dell’amore, egli si limita ad amare la sensazione dell’innamoramento suscitata dal partner, evitando di entrare nella fase matura della relazione di coppia, ossia quella che dall’infatuazione iniziale si dovrebbe trasformare - col passare del tempo - in vero amore. La relazione è dunque destinata ad esaurirsi prima che la stessa cominci ad assumere un autentico significato e la responsabilità di gestire una relazione duratura. Altre forme patologiche d’amore possono essere date da fenomeni legati all’ambiguità dell’orientamento sessuale e dal forte desiderio di identificare il partner con le figure genitoriali. Entrambi questi casi hanno origine da evidenti disturbi infantili che influiscono costantemente sul carattere dell’individuo. Questo sarà dunque portato alla scelta di partner relativamente anziani in cui il fattore ideale prevale sul fattore sessuale. Un’altra, infatti, tra le forme patologiche dell'amore, risulta essere la frigidità, dove il soggetto - pur nutrendo impulsi sessuali normali e addirittura simulando atteggiamenti disinvolti - è incapace di trasferirli nella realtà fisica del rapporto sessuale. Per quanto in generale il concetto di amore non sia uno dei più frequentati dalla filosofia, esso riveste un'importanza notevole nella storia di essa. Il primo pensatore a porre esplicitamente il concetto è Empedocle, nel suo vedere il divenire determinato dalla dialettica amore/odio, visti come fattori cosmologici primari. Platone trasferisce invece il concetto dalla cosmologia alla metafisica, come aspirazione e tensione verso il divino Bene da cui dipendono le Idee come suoi attributi. Questo mondo divino (iperuranio) come mondo delle Idee è l'oggetto cognitivo delle anime individuali, frammenti dell' Anima del mondo scesi nell'umano. Questa impostazione si coniuga poi con la teologiacristiana, trovandovi rispondenza e riformulazione, avendo nel platonico Agostino di Tagaste il suo estensore, ma con una inversione di direzione, poiché se in Platone l'amore è movimento dall'uomo a Dio, per Sant'Agostino è da Dio all'uomo. In Spinoza l'amore torna ad essere movimento "verso Dio", come unità-totalità perfetta e compiuta, da parte delle menti umane quali parti "pensanti" verso Dio quale suprema "Cosa Pensante". Nell'induismo l'amore ed il piacere sensuale (Kama, personificato dal dio Kamadeva) è desiderio naturale, dono della divinità, e rappresenta uno dei quattro scopi della vita . In contrasto con il kāma, prema, o "prem" è l'amore elevato, spirituale, divino. Con il termine bhakti si intende invece la devozione amorosa nei confronti di Dio. La bhakti nel Bhagavata Purana e nelle Tulsidas viene distinta in nove forme di devozione. Il libretto Narada bhakti sutra scritto da un autore sconosciuto, ne distingue invece undici forme. Nel buddhismo la definizione di "amore" è il volere che gli altri siano felici. Questo amore è incondizionato e richiede molto coraggio e accettazione, sia degli altri che di sé. Il nemico dell'amore vero è qualcosa che può sembrargli simile ma è invece il suo opposto: l'attaccamento, che deriva dall'amore di sé inteso come preoccupazione per il proprio benessere. L'amore nel buddhismo è perciò qualcosa di molto differente da quello che s'intende comunemente in italiano (attaccamento, relazione e sesso), che quasi sempre richiede un certo amor proprio. Nel buddhismo si riferisce al distacco e alla cura del benessere degli altri senza alcun interesse verso se stessi.L'ebraismo impiega una vasta definizione d'amore, sia tra le persone che tra l'uomo e il Signore.
Come per il vangelo di Marco, la Torah dice "ama il prossimo tuo come te stesso". Un individuo deve amare il Signore "con tutto il tuo cuore, tutta la tua anima, tutti i tuoi possedimenti".
La letteratura rabbinica differisce su come l'amore possa esser sviluppato, e su come contemplare i beni divini e le meraviglie della natura. L'amore coniugale è considerato un elemento essenziale per la vita: "guarda la vita con la moglie che tu ami". Il testo biblico del Cantico sei Cantici è considerato una metafora romantica dell'amore di Dio verso il suo popolo. Il rabbino E.E.Dessler è invece noto per aver definito l'amore secondo la concezione ebraica come "dare senza aspettarsi di ricevere".
Varie culture hanno divinizzato l'amore, sia nella forma maschile che in quella femminile:
- Cupido: dio della mitologia romana.
- Venere: dea della mitologia romana.
- Afrodite: dea della mitologia greca.
- Eros: dio della mitologia greca.
- Freyja: dea della mitologia norrena.
- Kama: dio dell' induismo.
- Xochipilli: dio della mitologia azteca.